Eva Luna Betelli, attrice, acrobata aerea e cantante, nasce nel 1991 ad Atessa. Comincia a praticare teatro dall’età di 10 anni e frequenta workshop intensivi con maestri italiani e internazionali tra cui Roberto Magro, Cesar Brie, Firenza Guidi, Piergiorgio Milano, Yaelle Antoine, Johnny Torres, Ines Lorca, Francesco Sgrò. Nel 2014 si laurea in filosofia all’Alma Mater Studiorum di Bologna: dopo la laurea, il suo interesse maggiore è quello di tradurre le domande filosofiche in corporeità.
Catturata dalla possibilità espressiva delle discipline circensi, dal 2014 segue un biennio di formazione professionale come artista di circo contemporaneo presso la suola FLIC di Torino specializzandosi in attrezzi aerei orizzontali (trapezio fisso e cerchio). Nel 2017 prosegue gli studi di teatro fisico con la regista Firenza Guidi e nel 2018 approfondisce lo studio del trapezio fisso con Zoé Maistre, a Parigi. Dal 2017 matura inoltre diverse esperienze lavorative come attrice di circo: in Italia, con Firenza Guidi; in Francia (Cirque Electrique), Germania (Tasifan Circus e Katapult) e in Spagna (CCCB, Festival Escena Poblenou, la Central del Circ).
La sua ricerca esplora un linguaggio ibrido che mescola danza, teatro, disciplina circense e voce. Nel 2019 è assistente fisica di Cesar Brie in una formazione continua di teatro fisico. Nel 2022 è attrice e regista di Hermanas, spettacolo che esplora l’universo femminile ispirandosi al romanzo “Antigua, vita mia” di Marcela Serrano. Insieme alla regista Mariasole Brusa, è interprete e autrice di Zoom: polisemia di un giorno ordinario che arriva in semifinale al Premio Scenario 2023. Nel 2022 lavora come interprete nello spettacolo La singolarità di Schwartzschild, in cui il teatro di narrazione si unisce all’arte circense attraverso la scenografia sperimentale di Csaba Antal (regia di Giacomo Pedini per Mittelfest). Nel 2023 vince il premio come miglior artista femminile del festival Mittelfest 2022. Attualmente collabora al nuovo spettacolo del Collectif Acrocinus (Losanna – CH) che esplora la pittura di Rodel Tapaya attraverso il teatro di movimento e il circo espressivo.